SCENARIO IMMOBILIARE 2024
[Scritto da Valentino Valiera il 09.01.2024]
Frazione del tasso di inflazione in Italia inferiore alle stime
Il tasso annuo di inflazione in Italia è sceso allo 0,7% nel novembre 2023 dall’1,7% del mese precedente, segnando il livello più basso da febbraio 2021 e scendendo al di sotto delle stime iniziali dello 0,8% in un contesto di processi disinflazionistici nell’intera Area Euro a causa degli elevati effetti base e il prolungato periodo di politica monetaria restrittiva da parte della BCE. Di conseguenza, anche l'inflazione netta è diminuita notevolmente ed è scesa al 3,6% dal 4,2% di ottobre. La deflazione energetica rispetto all'anno precedente ha accelerato sia per quella non regolamentata (-22,5% vs -17,7%) che per quella regolamentata (-34,9% vs -31,7%). Nel frattempo, i costi sono rallentati per gli alimenti trasformati (5,8% contro 7,3%), i servizi ricreativi e culturali (4,6% contro 5,5%) e i servizi di trasporto (3,5% contro 4%). Rispetto al mese precedente, i prezzi al consumo italiani sono scesi dello 0,5%, il secondo calo consecutivo. fonte: Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT)
La produzione edilizia italiana aumenta per la prima volta da gennaio
Italia Produzione di nuove costruzioni
La produzione edilizia in Italia è aumentata dell'1,6% su base annua nell'ottobre 2023, dopo il livello piatto di settembre e segnando la prima espansione da gennaio 2023. Su base mensile, l'attività edilizia è aumentata dello 0,6%, in aumento rispetto alla crescita dello 0,2% del periodo precedente. Nella media del trimestre agosto-ottobre 2023 è aumentato del 2,0% rispetto al trimestre precedente. fonte: Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT)
Previsione PIL Italia dalle costruzioni
Secondo i modelli macro globali e le aspettative degli analisti, il PIL delle costruzioni in Italia dovrebbe raggiungere i 21.544,00 milioni di euro entro la fine dell’anno 2023. Nel lungo termine, si prevede che il PIL dell’Italia derivante dalle costruzioni si aggirerà attorno a 21.824,00 milioni di euro nel 2024 e 22.129,00 milioni di euro nel 2025, rispettivamente pari a 1,3% nel 2024 e del 1,4% nel 2025.
PIL italiano del comparto dei servizi
Pil Italia dai servizi
Il PIL dei servizi in Italia è aumentato a 298.214,40 milioni di euro nel terzo trimestre del 2023 da 297.823,50 milioni di euro nel secondo trimestre del 2023. Il PIL dei servizi in Italia è stato in media di 271.443,27 milioni di euro dal 1996 al 2023, raggiungendo il massimo storico di 298.214,40 milioni di euro nel terzo trimestre del 2023 e il minimo storico di 231.858,40 milioni di euro nel primo trimestre del 1996. fonte: Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT)
Previsione PIL Italia dai servizi
Secondo i modelli macro globali e le aspettative si prevede che il PIL dei servizi in Italia dovrebbe raggiungere i 296.717,00 milioni di euro entro la fine del 2023. Nel lungo termine, quindi, si prevede che il PIL dell'Italia derivante dai servizi ammonterà intorno a 300.575,00 milioni di euro nel 2024 e 304.783,00 milioni di euro nel 2025, rispettivamente del 1% per il 2024 e del 1,4% per il 2025.
Tasso di crescita annuo del PIL italiano
Nel terzo trimestre del 2023 il prodotto interno lordo (PIL) dell’Italia è cresciuto dello 0,14% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. Il tasso di crescita annuo del PIL in Italia è stato in media del 2,31% dal 1961 al 2023, raggiungendo il massimo storico del 18,10% nel secondo trimestre del 2021 e il minimo storico del -17,55% nel secondo trimestre del 2020. fonte: Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT)
Previsione crescita annuo PIL italiano
Secondo i modelli macro globali e le aspettative degli analisti, il tasso di crescita annuale del PIL in Italia dovrebbe essere dello 0,50% entro la fine dell’ultimo trimestre 2023, conducendo nel lungo termine, il tasso di crescita annuo del PIL italiano previsto intorno all’1,30% nel 2024 e all’1,40% nel 2025.
Su queste strutture previsionali si inserisce il DNA del Mercato Immobiliare che come da tempo narrato ne evidenzia la ripresa rialzista.
Prospettando un’analisi secondo la teoria quantitativa della moneta che vede l’equazione di Fisher “MxV = PxQ” legare le fondamenta della produzione della moneta, con l’aumento della ricchezza nel rapporto Pil = PxQ, nello sviluppo temporale variabile dai 7 ai 20 mesi affinchè tale massa monetaria M1 confluisca sui mercati, i nostri indicatori esprimono il seguente modello previsionale.
Mercato in leggera sofferenza ancora fino all'estate prossima, per poi riprendere il vigore della ripresa.
Prima che i prezzi cambino, devono cambiare le condizioni che muovono i prezzi; il rischio percepito ossia la linea rossa, rappresenta il FV (fair-value) percepito dai mercati che, se notate, qualche mese dopo che la linea rossa imbocca un trend, il mercato la segue.
I tassi brevi sono scesi sotto la soglia del 4% ed il Quantitative Tightenig QT sta lentamente rallentando la stretta monetaria, condizioni propedeutiche alla riduzione dei tassi da parte della BCE.
L’azione tecnica di politica economica da parte delle Banche Centrali, vede prima allentare la stretta monetaria di M1 per poi aumentarla lentamente e subito dopo ridurre il costo del denaro.
Questa è la lettura dell’attuale congiuntura macroeconomica che secondo le mie analisi è preliminare alla ripresa immobiliare, perché, come spiegato nella precedente pubblicazione sulla variazione dei prezzi degli immobili il combustibile per la crescita sta tutto nella massa monetaria.
Quanto sopra prospettato è la lettura del mercato mediante l’utilizzo dei dati macroeconomici e di vari modelli di analisi e tutti relazionano uniformemente il prossimo andamento rialzista, come vado da tempo affermando.
Questo è il mio analitico parere personale previsionale, anche se si discosta non poco dalle numerose previsioni catastrofiste che leggo su innumerevoli quotidiani, piuttosto che clip e/o articoli sul web.